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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Enrico Mussomeli

Chiesa di San Enrico Mussomeli

Piazzale S. Enrico



L'attuale chiesa parrocchiale di Sant'Enrico,è tutto ciò che resta della cosiddetta Batia Vecchia, cioè dell'antico monastero delle benedettine, rimasto abbandonato nel XVII secolo.
Non si conosce la data di fondazione dell' "antichissima" chiesa della SS.ma Annunziata, annessa al priorato dei Benedettini chiuso nel 1466 per mancanza di frati.
Nel 1557 Don Cesare Lanza cambiò il Priorato in monastero di monache Benedettine intitolato a Maria SS.ma Annunziata. Il monastero fu aperto il 1566 con l'elezione della prima badessa. La chiesa aveva oltre l'altare maggiore, dove era collocato il dipinto dell'Annunciazione, quattro altari abbelliti dai dipinti della Natività, dell'incoronazione della Vergine, della Madonna del Rosario e di S. Benedetto. Vi era anche il gruppo scultoreo dell'Annunciazione e molte reliquie.
Intorno al 1682 in seguito al trasferimento delle Benedettine nella chiesa costruita dalla confraternita dei Verdi nel quartiere dei Monti, la chiesa fu riaperta a dedicata a Gesù Nazareno ma fu chiamata di Sant'Enrico.
Verso la metà del XVIII (1750) la chiesa divenne sede della confraternita di Maria SS.ma delle Vanelle. Oltre il simulacro del Crocifisso si veneravano S. Enrico e S. Michele arcangelo, il cui dipinto proveniva forse dall'antico monastero.
E' probabile che l'anno 1891, inciso sull'occhio posto al centro del frontone del prospetto, si riferisca alla data della connotazione architettonica di tale fronte.
Durante il XX secolo vengono realizzati prima il prospetto e poi il campanile.
Nel 1908, anno in cui la chiesa fu elevata a parrocchia succursale, su progetto dell'ingegnere Alfio Grasso furono rialzati i muri, soltanto l'abside fu decorata mentre le decorazioni dell'aula furono realizzate dopo alcuni anni. Un disegno di progetto è esposto nella sagrestia.
Nel 1925, data di erezione a parrocchia, la volta dell'aula, prima decorata da un cassettonato ligneo fu decorata con specchiature in stucco come si evince dalla relazione tecnica del restauro.
Nel 1931 fu realizzato il fastigio di coronamento, tuttavia non furono collocate "le due statue in pietra previste in sommità". Tale data è riportata nel fastigio dove è presente un'iscrizione documentaria.
Nel 1937 in seguito all'introduzione del culto della Madonna di Lourdes, fu allestita una cappella con la grotta, decorata da Luigi Maniscalco. Dal 1955 "gli intonaci, tutti di colore bianco, vennero decorati in similoro, insieme allo sfondo dei riquadri a colori alterni. Nei riquadri della volta della Chiesa, vennero applicati gli stucchi".
Tra il 2014 e il 2015 sono stati effettuati lavori di consolidamento e messa in sicurezza dei piani seminterrato e terra e di manutenzione straordinaria di parte dei prospetti dei locali annessi alla chiesa.
Anche questa chiesa ha una sua confraternita, i confrati vestono con saio bianco e mantella azzurra.

Descrizione
L'edificio, in muratura continua con volte e copertura a due falde, sorge sul sito dell'antica chiesa della SS.ma Annunziata, sede prima dei Benedettini e poi delle Benedettine. In seguito al trasferimento di tali monache, fu a dedicata a Gesù Nazareno ma chiamata di Sant'Enrico. Il prospetto principale, in conci squadrati, è strutturato da quattro paraste trabeate con frontone triangolare, sormontato da un fastigio di coronamento mistilineo dove è posta un'iscrizione documentaria che riporta l'anno 1931.
Sull'occhio posto al centro del frontone è incisa la data 1891, presumibilmente data di realizzazione del prospetto. Il portale ad arco a tutto sesto, inquadrato da paraste trabeate con frontone triangolare, è sormontato da una finestra circolare.
L'impianto spaziale è costituito da aula e presbiterio, coperti rispettivamente da volte a botte e da volta a schifo. Le pareti dell'aula sono scandite in quattro partiti da paraste scanalate corinzie che inquadrano arcate cieche, con concio di chiave, contenenti quadri e statue. Le volte sono connotate da specchiature rettangolari contenenti formelle in stucco. E' presente la cantoria, a pianta mistilinea. Altare marmoreo retto da colonnine.



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